Elezioni e diritto di voto

Quello che mi spinge a scrivere oggi è il desiderio di sensibilizzare cittadini e cittadine sull’importanza di esercitare il proprio diritto di voto. Rinunciare a questo diritto equivale ad assumersi comunque la responsabilità di quello che accade a livello politico.

Partecipare alle prossime elezioni comunali significa, invece, dare voce al proprio pensiero, dimostrando impegno e maturità. Molte persone dicono di aver perso la fiducia nella politica e di non votare perché non vedono una rappresentanza che li soddisfi. In realtà le elezioni offrono l’opportunità di cambiare la storia, scegliendo delle alternative politiche o decidendo di mettersi in gioco in prima persona per migliorare il nostro futuro e quello dei nostri figli.

Il suffragio universale è un diritto che ci appartiene dal momento in cui raggiungiamo la maggiore età e ci permette di partecipare alle elezioni politiche e amministrative, nonché ai referendum. Non ci sono restrizioni di natura culturale, socioeconomica o psicologica: il nostro voto ha un peso identico, indipendentemente da etnia, ceto, genere, orientamento sessuale, religione.

Ripercorrendo la storia, si può costatare che non è sempre stato sempre così.

Nel mondo le prime tracce di diritti conferiti ai cittadini nella storia del suffragio risalgono alla seconda metà dell’Ottocento, quando il diritto viene riservato soltanto agli uomini, secondo il grado di istruzione. Durante il Novecento il suffragio si estende a tutti gli uomini. Soltanto con la metà del XX secolo anche le donne conquistano il diritto di voto e si arriva così al suffragio universale.

La Confederazione vive una storia analoga, prevedendo in un primo momento il suffragio come un privilegio dei benestanti. Progressivamente si ottiene una totale uguaglianza politica per il sesso maschile.

Il 7 febbraio 1971 la Svizzera accorda il diritto di voto e di eleggibilità alle donne. Soltanto nel 1990 la loro partecipazione politica si realizza integralmente anche a livello comunale e cantonale.

Il diritto di voto non è sempre esistito, è il risultato di una lotta che hanno intrapreso i nostri antenati e le nostre antenate, i quali hanno sofferto esclusioni e umiliazioni. È una conquista relativamente recente e per le donne è tema ancora di attualità.

L’ufficio federale di statistica segnala che storicamente in Svizzera dal 1950 a oggi la partecipazione dei cittadini alle votazioni non supera in media il 50 % per i referendum e le iniziative, lo stesso vale anche per le votazioni federali.

Avanti è un movimento inclusivo, fatto da gente comune che ha deciso di prendersi la responsabilità di rappresentare chi non si riconosce nei vecchi schieramenti politici e ha voglia di soluzioni, non di conflitti. Il sostegno alla partecipazione e all’impegno civico è un tributo a coloro che hanno lottato per garantire il diritto di voto a tutte e tutti.

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